Storia della Patata di Bologna
1657
Per la prima volta si registra la presenza della Patata a Bologna, nell’Orto Botanico dell’Università: è descritta come pianta medicamentosa dal botanico Giacinto Ambrosiani.
Seconda metà del ‘600
e prima metà del ‘700
La Patata comincia a diffondersi nelle campagne del territorio bolognese.
Seconda metà
del ‘700
L’agronomo e proprietario di terreni Pietro Maria Bignami promuove la coltura della Patata a fini alimentari presso l’Assonteria dell’Abbondanza, la struttura annonaria del governo di Bologna.
Per un altro secolo, s’impasta e si rimpasta
1773
Bignami pubblica il trattato di esperimenti agronomici “Le Patate” che diventa testo fondamentale per lo studio della pataticoltura bolognese, e rivela che la Patata è buona per fare le frittelle, i bignè, le tagliatelle e anche il pane: “se ne fa ottimo pane con metà di farina di frumento”.
1796 - 1814
Le truppe napoleoniche e altre armate dall’Europa tengono occupata Bologna a sfamare degli eserciti: la coltivazione delle Patate vince la fame e salva l’economia degli agricoltori locali.
Poi succede che la Patata è sulla bocca di tutti
1817
Dopo la crisi cerealicola del 1816 che ha portato il popolo bolognese alla denutrizione, la Patata viene battezzata come primaria risorsa alimentare. Escono il “Saggio sulla coltivazione e su gli usi del pomo di terra e specialmente come valga a migliorare i terreni” dell’agronomo Filippo Re e l’opuscolo “Istruzione agli agricoltori della provincia di Bologna sul coltivamento e sugli usi de' pomi di terra” scritto dal Prof. Giovanni Francesco Maria Contri su invito del Cardinale Opizzoni, che in una storica circolare incita i parroci a diffonderlo tra i fedeli di tutta la provincia di Bologna.
1919
Già dopo la prima guerra mondiale ben 4.900 ettari di terreno agricolo nel bolognese sono dedicati alla coltura della Patata, una bontà esportata anche in Germania, Svizzera e Francia. Nel XX secolo la coltivazione raggiungerà il suo massimo potenziale, diventando una risorsa importante anche per l'economia rurale di tutta la provincia, dalle valli alle colline fino alle montagne.
Anni ‘50
Nei tempi d’oro delle colture di barbabietola da zucchero, grano e mais, i bolognesi non perdono tempo: sviluppano la meccanizzazione, inventano attrezzature sul campo grazie all’ingegno di artigiani locali e mettono ancor più a frutto la loro terra producendo Patate sempre migliori.
Finalmente si scopre tutta la bontà della patata
1955
La varietà Primura, selezionata in Olanda e unica in Europa, proprio dalle terre di Bologna emerge come la Patata ideale: un patrimonio da coltivare e da gustare.
1960 – 1970
Di buona coltura e ottima per tutti gli usi culinari, la Primura si afferma nel territorio bolognese e sulle tavole dei buongustai preparandosi a divenire la Patata simbolo di Bologna. Nel 1965 “L’introduzione della patata nel Bolognese” insegna la cultura e l’uso utilissimo della Patata: è una delle tante opere del politico e studioso Prof. Agostino Bignardi, presidente dell’Unione Provinciale Agricoltori e docente di Storia dell’Agricoltura alla facoltà d’Agraria dell’Università di Bologna, che evidenzia come la Patata impieghi ben due secoli per integrarsi nelle tradizioni alimentari dei bolognesi e degli italiani.
1976 – 1977
Apre la prima e tuttora unica Borsa Patate di Bologna: ai produttori, commercianti e cooperatori per stabilire i prezzi dei tuberi in campagna e nei magazzini di lavorazione e confezionamento.
Da qui, la Patata di Bologna è Primura del Consorzio.
1992
Nasce il Consorzio per la Patata Tipica di Bologna per far crescere la conoscenza, il rispetto e la valorizzazione di questo prodotto unico.
2002
L’idea di una futura Patata di Bologna a Denominazione di Origine Protetta entra nel Consorzio, e comincia a cambiarlo in Consorzio Patata di Bologna D.O.P.
2010
Il 19 Marzo finalmente la Patata di Bologna diventa una D.O.P. riconosciuta dall’Unione Europea.
2012
La Patata di Bologna D.O.P. fa il suo ingresso nel mercato il 24 Luglio, con il Regolamento di Esecuzione UE n. 766/2012.
2016
Il 28 Dicembre nelle denominazioni di tutela riconosciute dell’UE entra il Consorzio di Tutela Patata di Bologna D.O.P. che protegge e promuove una Patata esclusiva, simbolo di un legame indissolubile tra produttori, territorio, tradizione e gusto.
2017
Il Consorzio festeggia il Bicentenario della Patata a Bologna: dove nel lontano 1817 iniziarono le prime pataticolture a fini alimentari, oggi prospera una delle primarie produzioni di Patate d’Europa.